Storia del Brunello di Montalcino
Fra i vini più amati della Toscana

La ;Locanda dei Tintori

Nel 1865 nacque la prima bottiglia di Brunello di Montalcino il suo produttore, Clemente Santi, laureato in Farmacia all’Università di Pisa, dapprima corrispondente dell’Accademia dei Georgofili, diventò collaboratore del Giornale Agrario Toscano da qui iniziò il suo interesse per i problemi agricoli, credendo fermamente che la soluzione, seguendo l’esempio degli inglesi, dovesse seguire uno scrupoloso iter scientifico.
Alla fattoria del Greppo imparò e sperimentò nuovi metodi di vinificazione e impiantò vitigni, qui selezionati, dai quali produsse vini che, nel 1850, ricevettero premi a Firenze, Parigi e Londra, nel 1865 presentò la sua prima bottiglia di Brunello di Montalcino.

Il nipote Ferruccio Biondi Santi fu colui che selezionò le uve Brunello e San Giovese Grosso, così chiamate per lo spessore della buccia, per i suoi vini ed iniziò continue esperienze di vigna e cantina dimostrando che le uve Brunello potevano essere utilizzate da sole per un vino dal lungo invecchiamento, della durata di 5 anni, in grosse botti di rovere, selezionò i grappoli più belli per il Riserva il cui invecchiamento è di sei anni. La prima grande annata di Brunello di Montalcino con Ferruccio Biondi Santi fu il 1888, alla fattoria del Greppo di quest’annata sono tuttora conservate alcune bottiglie.
Il testimone passa poi a Tancredi Biondi Santi che, nel 1926, fondò a Montalcino la “cantina cooperativa "Biondi Santi & C. Cantina Sociale" e nonostante la Depressione del 1929 la fillossera, un insetto che attacca le radici dei vitigni, e la Seconda Guerra mondiale continuò a produrre Brunello di Montalcino.
Lo affiancò il figlio Franco Biondi Santi, bravissimo agronomo ed enologo, da molti definito il gentleman del Brunello, la cui prima vendemmia del 1970 è oggi riserva bestseller dell’enologia mondiale.

A partire dagli anni novanta Montalcino ottiene la definitiva consacrazione quale zona viticola universalmente conosciuta, oggi vi sono circa 250 cantine per un quantitativo di circa 6,5 milioni di bottiglie di Brunello di Montalcino ed è il vino italiano di fascia alta più venduto nel mondo.

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